dissemination: public event
25.11.2024 | dalle 17:00 alle 19:00
26.11.2024 | dalle 16:00 alle 19:00
Accesso libero
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In collaborazione con il progetto ERC Advanced Grant AN-ICON, il programma del convegno Art Before Art 2.0 | L’arte paleolitica. Una questione contemporanea include una mostra VR che rende accessibili due recenti opere, che hanno immaginato, configurato e ricostruito le grotte paleolitiche e gli esseri umani che le hanno abitate.
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Nel 1995, all’alba della realtà virtuale per come la conosciamo oggi, Benjamin Britton dava forma alle sue angosce sul futuro dell’umanità ricreando gli ambienti della grotta di Lascaux. La Lascaux di Britton era uno spazio metaforico, un luogo sciamanico e tecno-rituale, da riscoprire e vivere in modi inediti. Negli ultimi anni, la storia della VR è stata segnata da esperienze che si confrontano con gli ambienti preistorici, non solo per riprodurli, ma per restituirne la vitalità e immaginarne i visitatori. Lo showcase Paleocibernetica: La preistoria immaginata dalla Realtà Virtuale propone due esperienze concepite per rendere nuovamente accessibili gli spazi delle grotte frequentate dai nostri antenati, tessendo narrazioni che suggeriscono quali potessero essere gli usi umani (e non umani) di questi ambienti immersivi. Immersività digitale e preistorica si incontrano in questa singolare zona liminale, attraverso un medium, la realtà virtuale, che forse più di altri condivide con la paleoarte una dimensione estetica e spirituale.
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In collaboration with the ERC Advanced Grant project AN-ICON, the programme of the conference Art Before Art 2.0 | Paleolithic Art. A Contemporary Issue, includes a VR exhibition featuring two recent VR works that have imagined, shaped, and reconstructed Paleolithic caves and the people who inhabited them.
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In 1995, at the dawn of virtual reality as we know it today, Benjamin Britton gave shape to his fears for the future of humanity by recreating the environment of the Lascaux cave. Britton’s Lascaux was in fact a metaphorical space, a shamanic and techno-ritual place to be rediscovered and experienced in new ways. In recent years, the history of VR has been marked by experiences that engage with prehistoric environments, not only to reproduce them, but to restore their vitality and reimagine their visitors. The showcase Paleocybernetics Prehistory Imagined by Virtual Reality presents two experiences designed to make the cave spaces of our ancestors accessible again, and to weave narratives that suggest possible human (and non-human) uses of these immersive environments. Digital and prehistoric immersion thus meet in this unique liminal space through a medium, virtual reality, which perhaps more than others shares with palaeoart an aesthetic and spiritual dimension.
Memoria: Stories of La Garma offre al pubblico l’opportunità di esplorare le storie custodite per oltre 16.000 anni nella grotta di La Garma. Guidati dalla voce di Geraldine Chaplin, gli utenti possono esplorare tre spazi della grotta, riprodotti con precisione millimetrica tramite laser scanner e fotogrammetria, e scoprire i ricordi racchiusi in questo luogo, quelli dei cacciatori paleolitici, di una madre con il suo bambino e persino del leone delle caverne che scelse la grotta come luogo ove trascorrere i suoi ultimi giorni.
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Memoria: Stories of La Garma offers the public the opportunity to explore the stories preserved for over 16,000 years in the cave of La Garma. Guided by the voice of Geraldine Chaplin, users can explore three halls of the cave, reproduced with millimetre precision using laser scanners and photogrammetry, and discover the memories preserved there: those of Palaeolithic hunters, a mother and her child, and even the cave lion who chose the cave as the place to spend his last days.
The Dawn of Art è un invito a esplorare la Grotta Chauvet, uno dei più antichi siti di arte rupestre dell'umanità, risalente a circa 36.000 anni fa. Guidato dalla voce di Daisy Ridley, l’utente viene immerso nelle profondità delle gole dell'Ardèche, nel sud della Francia, dove i nostri antenati hanno creato i primi capolavori, dando forma alle loro credenze. Questa esperienza non è una semplice visita guidata, ma un racconto emozionante che trasporta l’utente nel passato, restituendo un rapporto vissuto con l’arte e la spiritualità dei nostri antenati.
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The Dawn of Art is an invitation to explore Chauvet Cave, one of the oldest rock art sites in the world, dating back approximately 36,000 years. Guided by the voice of Daisy Ridley, the user is immersed in the depths of the Ardèche Gorges in the south of France, where our ancestors created the first masterpieces and gave form to their beliefs. This experience is not a simple guided tour, but an emotional story that takes the user back in time and restores a living relationship with the art and spirituality of our ancestors.
dissemination: public event
25.11.2024 | dalle 17:00 alle 19:00
26.11.2024 | dalle 16:00 alle 19:00
Accesso libero
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In collaborazione con il progetto ERC Advanced Grant AN-ICON, il programma del convegno Art Before Art 2.0 | L’arte paleolitica. Una questione contemporanea include una mostra VR che rende accessibili due recenti opere, che hanno immaginato, configurato e ricostruito le grotte paleolitiche e gli esseri umani che le hanno abitate.
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Nel 1995, all’alba della realtà virtuale per come la conosciamo oggi, Benjamin Britton dava forma alle sue angosce sul futuro dell’umanità ricreando gli ambienti della grotta di Lascaux. La Lascaux di Britton era uno spazio metaforico, un luogo sciamanico e tecno-rituale, da riscoprire e vivere in modi inediti. Negli ultimi anni, la storia della VR è stata segnata da esperienze che si confrontano con gli ambienti preistorici, non solo per riprodurli, ma per restituirne la vitalità e immaginarne i visitatori. Lo showcase Paleocibernetica: La preistoria immaginata dalla Realtà Virtuale propone due esperienze concepite per rendere nuovamente accessibili gli spazi delle grotte frequentate dai nostri antenati, tessendo narrazioni che suggeriscono quali potessero essere gli usi umani (e non umani) di questi ambienti immersivi. Immersività digitale e preistorica si incontrano in questa singolare zona liminale, attraverso un medium, la realtà virtuale, che forse più di altri condivide con la paleoarte una dimensione estetica e spirituale.
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In collaboration with the ERC Advanced Grant project AN-ICON, the programme of the conference Art Before Art 2.0 | Paleolithic Art. A Contemporary Issue, includes a VR exhibition featuring two recent VR works that have imagined, shaped, and reconstructed Paleolithic caves and the people who inhabited them.
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In 1995, at the dawn of virtual reality as we know it today, Benjamin Britton gave shape to his fears for the future of humanity by recreating the environment of the Lascaux cave. Britton’s Lascaux was in fact a metaphorical space, a shamanic and techno-ritual place to be rediscovered and experienced in new ways. In recent years, the history of VR has been marked by experiences that engage with prehistoric environments, not only to reproduce them, but to restore their vitality and reimagine their visitors. The showcase Paleocybernetics Prehistory Imagined by Virtual Reality presents two experiences designed to make the cave spaces of our ancestors accessible again, and to weave narratives that suggest possible human (and non-human) uses of these immersive environments. Digital and prehistoric immersion thus meet in this unique liminal space through a medium, virtual reality, which perhaps more than others shares with palaeoart an aesthetic and spiritual dimension.
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