Valentina Re
research: Seminar
L’intervento si colloca nel quadro delle ricerche svolte all’interno del progetto Horizon 2020 “DETECt – Detecting Transcultural Identity in European Popular Crime Narratives”, poi proseguite nel progetto PRIN 2020 “Atlante del giallo. Storia dei media e cultura popolare in Italia (1954-2020)”.
A partire dal carattere site-specific (King 2020) del genere crime e dal suo radicamento nella cultura popolare a livello internazionale (Hansen, Peacock e Turnbull 2018), il contributo interpreta la serialità televisiva europea di genere crime come formazione discorsiva all’interno della quale, negli ultimi vent’anni, si è sviluppata quella che abbiamo definito come una estetica translocale della perifericità (Hansen e Re 2023). Più in particolare, attraverso una metodologia che coniuga gli strumenti classici dell’analisi testuale con la ricostruzione dei contesti produttivi delle narrazioni seriali, l’intervento discuterà la nozione di “location periferica” e ne metterà in evidenza la doppia marginalità, che si colloca cioè sul doppio versante delle strategie produttive e rappresentative.
L’intervento prova a configurarsi come un viaggio nelle nuove geografie televisuali dell’Europa che parte dal contesto italiano. Hom (2015) ha definito “Destination Italy” l’immaginario potente nato dal Grand Tour e poi consolidato nel turismo di massa, un immaginario mantenuto coeso da “stereotipi che lo collocano in un passato romanticizzato associato a vaghe idee di tradizione e autenticità”. Nel corso degli anni, molte serie televisive hanno alimentato e consolidato questo immaginario, dalla Sicilia barocca e pittoresca de Il commissario Montalbano ai borghi medievali di Don Matteo, fino alla rievocazione del miracolo economico italiano in L’amica geniale.
Dal 2015, l’impatto del prestigio internazionale del Nordic Noir (Creeber 2015; Badley, Nestingen e Seppälä 2020) ha favorito un rinnovamento di quella che definisco come cultura visuale di Destination Italy attraverso forme innovative di placemaking che restituiscono nuovi e diversi “sensi del luogo” e contribuiscono a rinegoziare le geografie fattuali in termini di “geografie affettive”, che si danno cioè attraverso la relazione tra location e personaggi “eccentrici”. Esempi di come la serialità italiana abbia rinnovato il “capitale spaziale” (ovvero il “valore associato agli spazi in cui la televisione è prodotta, ambientata e consumata”, McNutt 2021) verranno analizzati attraverso i casi di Non uccidere (Rai 2015-18), Il processo (Mediaset 2019), Bella da morire (Rai 2020), Petra (Sky 2020-) e I casi di Teresa Battaglia (Rai 2023-).
In secondo luogo, mostrerò come questa connessione apparentemente unidirezionale tra Nordic Noir e Mediterranean Noir possa essere più correttamente riformulata come un’estetica pluridirezionale e per così dire polifonica, che si origina nella produzione televisiva nordica e viene variamente trasformata e rinegoziata, oltre che in Italia, in Spagna (Cascajosa 2018; Webster Ayuso 2021), per esempio attraverso il Galician Noir o Basque Noir; in Francia, per esempio attraverso il Country Noir (Jacquelin 2021) e le “border series” (Gott 2023); in Austria e Germania, per esempio attraverso l’Alpin Noir.
Attraverso l’analisi di alcuni casi significativi si cercherà di mostrare non solo la molteplicità e polidirezionalità, a livello europeo, dei flussi di “influenze” e degli scambi intertestuali tra team creativi, strategie di localizzazione, stili (tele)visivi, topoi narrativi e tipi di personaggi, ma anche come l’estetica translocale della perifericità entri in risonanza con la coeva produzione televisiva statunitense.
Valentina Re è professoressa ordinaria presso la Link Campus University di Roma, dove insegna Storia del cinema, Teoria e tecnica dei media digitali e Linguaggi e culture produttive della televisione. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Bologna nel 2005, dal 2009 al 2014 è stata ricercatrice presso l'Università Ca' Foscari di Venezia.
Negli anni ha consolidato la sua esperienza nella realizzazione di progetti di ricerca complessi sostenuti da enti di finanziamento nazionali e internazionali ed è attualmente Principal Investigator del progetto PRIN 2020 “Atlante del giallo Storia dei media e cultura popolare in Italia (1954-2020)”, finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Tra i progetti internazionali a cui ha partecipato si segnalano: CERV-2022-GE, “GEMINI – Gender Equality through Media Investigation and New Training Insights”; Erasmus+ Jean Monnet CHAIR, “EU-rope through films: History, identity, and policies (Ciak-EU!)”; Horizon 2020 RIA (Research and Innovation action), “DETECt. Detecting Transcultural Identity in European Popular Crime Narratives”.
Le sue attività di ricerca si caratterizzano per l’approccio interdisciplinare e comprendono gli ambiti della teoria letteraria e del cinema, della narratologia transmediale tra cinema e televisione, dei production studies e distribution studies, dell'industria audiovisiva italiana ed europea. Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano le due monografie Peripheral Locations in European TV Crime Series, Palgrave Macmillan 2023 (con K. T. Hansen) e Le belle donne ci piacciono. E come! "Cinema nuovo", cultura comunista e modelli di mascolinità (1952-1958), Diabasis 2021 (con E. Mandelli).
Linda Badley, Andrew Nestingen, and Jaakko Seppälä (eds). 2020. Nordic Noir, Adaptation, Appropriation. Palgrave Macmillan.
Concepción Cascajosa Virino. 2018. Un nuevo sentido del lugar. Las narraciones del sur y la geopolítica en el proceso de renovación de la ficción televisiva española de género criminal. Arbor 194 (789): 1-11. https://doi.org/10.3989/arbor.2018.789n3015.
Massimiliano Coviello and Valentina Re. 2021. Translocal Landscapes: La porta rossa and the Use of Peripheral Locations in Contemporary Italian TV Crime Drama, Academic Quarter, n. 22, pp. 60-78, https://doi.org/10.5278/ojs.academicquarter.vi22.6601.
Glen Creeber. 2015. Killing Us Softly: Investigating the Aesthetics, Philosophy and Influence of Nordic Noir Television, Journal of Popular Television 3 (1): 21-35. https://doi.org/10.1386/jptv.3.1.21_1.
Elena D’Amelio and Valentina Re. 2023. A ‘Bottom-Up’ Approach to Transcultural Identities: Petra and Women Detectives in Italian TV Crime Drama. In Contemporary European Crime Fiction, edited by Monica Dall'Asta, Jacques Migozzi, Federico Pagello and Andrew Pepper. Palgrave Macmillan, 229-251. https://doi.org/10.1007/978-3-031-21979-5_13.
Michael Gott. 2023. Screen Borders. Manchester University Press.
Kim Toft Hansen, Steven Peacock, and Sue Turnbull (eds). 2018. European Television Crime Drama and Beyond. Palgrave Macmillan.
Kim Toft Hansen and Valentina Re. 2023. Peripheral Locations in European TV Crime Series. Palgrave Macmillan.
Stephanie Malia Hom. 2015. The Beautiful Country: Tourism and the Impossible State of Destination Italy. Toronto-Buffalo-London: University of Toronto Press.
Alice Jacquelin. 2021. Genèse et circulations d’un genre populaire en régime médiatique: le cas du Country Noir, Belphégor 19 (1): 1-15. https://doi.org/10.4000/belphegor.3803.
Stewart King. 2020. Place. In The Routledge Companion to Crime Fiction, ed. by Janice Allan, Jesper Gulddal, Stewart King and Andrew Pepper, 211-218.
Myles McNutt. 2021. Television’s Spatial Capital: Location, Relocation, Dislocation. New York and London: Routledge.
Julia Webster Ayuso. 2021. Galician Noir: How a Rainy Corner of Spain Spawned a New TV Genre, The Guardian. https://www.theguardian.com/world/2021/mar/03/galician-noir-how-arainy-
corner-of-spain-spawned-a-new-tv-genre.
research: seminar
L’intervento si colloca nel quadro delle ricerche svolte all’interno del progetto Horizon 2020 “DETECt – Detecting Transcultural Identity in European Popular Crime Narratives”, poi proseguite nel progetto PRIN 2020 “Atlante del giallo. Storia dei media e cultura popolare in Italia (1954-2020)”.
A partire dal carattere site-specific (King 2020) del genere crime e dal suo radicamento nella cultura popolare a livello internazionale (Hansen, Peacock e Turnbull 2018), il contributo interpreta la serialità televisiva europea di genere crime come formazione discorsiva all’interno della quale, negli ultimi vent’anni, si è sviluppata quella che abbiamo definito come una estetica translocale della perifericità (Hansen e Re 2023). Più in particolare, attraverso una metodologia che coniuga gli strumenti classici dell’analisi testuale con la ricostruzione dei contesti produttivi delle narrazioni seriali, l’intervento discuterà la nozione di “location periferica” e ne metterà in evidenza la doppia marginalità, che si colloca cioè sul doppio versante delle strategie produttive e rappresentative.
L’intervento prova a configurarsi come un viaggio nelle nuove geografie televisuali dell’Europa che parte dal contesto italiano. Hom (2015) ha definito “Destination Italy” l’immaginario potente nato dal Grand Tour e poi consolidato nel turismo di massa, un immaginario mantenuto coeso da “stereotipi che lo collocano in un passato romanticizzato associato a vaghe idee di tradizione e autenticità”. Nel corso degli anni, molte serie televisive hanno alimentato e consolidato questo immaginario, dalla Sicilia barocca e pittoresca de Il commissario Montalbano ai borghi medievali di Don Matteo, fino alla rievocazione del miracolo economico italiano in L’amica geniale.
Dal 2015, l’impatto del prestigio internazionale del Nordic Noir (Creeber 2015; Badley, Nestingen e Seppälä 2020) ha favorito un rinnovamento di quella che definisco come cultura visuale di Destination Italy attraverso forme innovative di placemaking che restituiscono nuovi e diversi “sensi del luogo” e contribuiscono a rinegoziare le geografie fattuali in termini di “geografie affettive”, che si danno cioè attraverso la relazione tra location e personaggi “eccentrici”. Esempi di come la serialità italiana abbia rinnovato il “capitale spaziale” (ovvero il “valore associato agli spazi in cui la televisione è prodotta, ambientata e consumata”, McNutt 2021) verranno analizzati attraverso i casi di Non uccidere (Rai 2015-18), Il processo (Mediaset 2019), Bella da morire (Rai 2020), Petra (Sky 2020-) e I casi di Teresa Battaglia (Rai 2023-).
In secondo luogo, mostrerò come questa connessione apparentemente unidirezionale tra Nordic Noir e Mediterranean Noir possa essere più correttamente riformulata come un’estetica pluridirezionale e per così dire polifonica, che si origina nella produzione televisiva nordica e viene variamente trasformata e rinegoziata, oltre che in Italia, in Spagna (Cascajosa 2018; Webster Ayuso 2021), per esempio attraverso il Galician Noir o Basque Noir; in Francia, per esempio attraverso il Country Noir (Jacquelin 2021) e le “border series” (Gott 2023); in Austria e Germania, per esempio attraverso l’Alpin Noir.
Attraverso l’analisi di alcuni casi significativi si cercherà di mostrare non solo la molteplicità e polidirezionalità, a livello europeo, dei flussi di “influenze” e degli scambi intertestuali tra team creativi, strategie di localizzazione, stili (tele)visivi, topoi narrativi e tipi di personaggi, ma anche come l’estetica translocale della perifericità entri in risonanza con la coeva produzione televisiva statunitense.